In Geo FM abbiamo camminato sempre insieme ai nostri dipendenti, condividendo ogni risultato ottenuto con passione e sacrificio. Le loro storie sono lo specchio della nostra, come testimonia il racconto di Giuliano. Il suo prezioso lavoro ci accompagna fin dal 2001 e assieme a lui guardiamo al futuro tracciando gli stessi orizzonti: quelli della fiducia, della crescita comune e dell’amicizia.
“Quando ho iniziato questo lavoro i furgoni totali che effettuavano il servizio di Consegna e Montaggio in tutta Italia erano appena 100 e per consegnare gli ordini facevano più giri in un solo giorno. Oggi, 21 anni dopo, i furgoni sono circa 2500”.
Zhyljen Halilaj, per tutti Giuliano, è l’Area Manager operativo di Geo FM. Si può dire che Giuliano sia Geo e che Geo sia Giuliano senza temere smentite. Perché la sua storia, quella di un ragazzo giovane e ambizioso che diventa grande e si afferma professionalmente, in fondo è la stessa di Geo.
“Sono arrivato in Italia nel 1997, avevo 14 anni”, racconta Giuliano. “Sono scappato dall’Albania, il mio Paese, nel pieno della guerra civile. Io e i miei cugini ci siamo imbarcati su una nave diretta in Italia alla ricerca di una vita nuova. Appena arrivati siamo stati trasferiti nel campo profughi di Massa Carrara dove siamo rimasti per circa un anno. Il campo era pieno, la convivenza non era facile, perciò un anno dopo ho deciso di abbandonarlo e provare a essere autonomo. Ho fatto qualche lavoretto qua e là per guadagnare il minimo indispensabile a mantenermi, ma senza documenti facevo fatica.”
Giuliano racconta la sua vita prima di Geo come se la vedesse attraverso un vetro opaco: non entra nei dettagli, non cambia tono di voce o espressione del viso, non tradisce emozioni. Quando parla di Geo e del suo ingresso in azienda, invece, quel vetro sparisce.
“Sono cresciuto insieme all’azienda. Quando nel 2001 ho iniziato a fare questo lavoro come operaio ho capito subito che era il mestiere giusto per me. Sono una persona dinamica, uno che non sta mai fermo, che non riesce a stare seduto in ufficio per 8 ore. Ecco, questo lavoro mi ha permesso di farlo, di essere me stesso, di muovermi, di vedere posti nuovi e fare dell’Italia il mio Paese.”
Già, il suo Paese. Perché per Giuliano, che ha origini albanesi, casa è solo l’Italia. “Per me l’Italia era come l’America, tutta da scoprire” dice. “Questo lavoro mi ha permesso di farlo piano piano, portandomi in giro per i suoi paesini, le sue città grandi e piccole. Qui ho conosciuto mia moglie, qui sono nati i miei figli: non c’è un’altra casa possibile per me”.
Oggi Giuliano vive con la famiglia a Pavia, supervisiona i processi operativi di tutti i piazzali di Geo in Italia. Ma prima di fermarsi a Pavia ha girato lo stivale in lungo e in largo. “Sono stato a Roma per diverso tempo, poi a Prato per l’apertura della nuova UPL, a seguire Pisa e poi anche Milano. Per arrivare dove sono oggi ho lavorato tanto e con passione. All’inizio il mio stipendio non era altissimo, ma ho fatto il possibile per imparare in fretta a lavorare bene e ottenere una promozione. Volevo diventare capo furgone e guadagnare di più: successo 6 mesi dopo il mio ingresso in Flotta. Non solo perché mi sono impegnato, ma soprattutto perché l’azienda riconosce e premia competenze e talenti.”
Giuliano non ha dubbi sul futuro. “Il mio domani è qui. Questa è la mia azienda, qui sono cresciuto e qui voglio restare. Geo non è solo il mio ufficio, è il posto in cui ritrovo i miei amici, che poi sono i colleghi che ho incontrato il primo giorno di lavoro e che oggi sono diventate persone importanti.”